Abstract, atti, audio e video degli interventi
"I popoli non dovrebbero temere i propri governi:
sono i governi che dovrebbero temere i propri popoli."
- V (da John Basil Barnhill)
Abstract, atti, audio e video degli interventi
Sono disponibili i video in formato avi;
riprese alternative della prima giornata sono disponibili su Youtube:
mattina del 17,
pomeriggio del 17.
Le registrazioni audion non montate sono scaricabili qui:
parte 1,
parte 2,
parte 3,
parte 4.
Chi volesse collaborare curandone montaggio e filtraggio sara' il benvenuto!
Saluto delle Amministrazioni e degli organizzatori
M. Calamari, F.P.Micozzi, G.B. Gallus, Istituzioni
Workshop:"I droni in azione: opportunità e rischi"
Prof. Massimiliano Piras . Prof. Carlo Pilia, Avv. Giovanni Battista Gallus
Video della prima parte del workshop in formato
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Video della seconda parte del workshop in formato
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Relazione avv. Gallus in formato
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Dr.ssa Silvia Marcis -
Presentazione delle iniziative di Sardegnaricerche
Relazione in formato
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video in formato
avi.
Fabrizio Sotgiu -
Hackerspace, Makerspace e Fablab
Relazione in formato
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video in formato
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Avv. Riccardo Abeti -
Le Apps come tessuto connettivo di un data flow, apparentemente inesorabile
Relazione in formato
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video in formato
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Le Apps giocano e giocheranno un ruolo fondamentale rispetto all’Internet delle cose, in quanto possono
gestire dati provenienti da dispositivi diversi e “trascendere” il limite apparentemente imposto dai diversi
sistemi operativi e dai requisiti di compatibilità.
Uno degli aspetti positivi della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea nei confronti di Google
(Sentenza nella causa C-131/12, Google Spain SL, Google Inc. / Agencia Española de Protección de Datos,
Mario Costeja González), è di aver individuato in Google un “hub” cui rivolgersi per tutelare la posizione di
chi riteneva di essere legittimato ad esercitare il diritto all’oblio.
Un ruolo analogo può essere esercitato dagli App store, che hanno l’onere di indurre gli App developer al
rispetto degli adempimenti richiesti dalle norme di settore.
Verticalizzando sulle m-Health Apps ci si accorge che esistono già molti strumenti per convogliare la
diffusione selvaggia delle stesse in un quadro di adempimenti organico.
Tuttavia, per applicare un quadro organico, occorre uscire da definizioni ambigue, come quelle che
distinguono tra “medical device” e “in vitro device”, e coordinare meglio le norme parzialmente sovrapposte.
Diego Giorio -
Quale privacy ci lascerà la nostra lavatrice?
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Il protocollo IPv6, permette di connettere ogni oggetto, con comodità e risparmi, ma tutto ha un costo, non solo economico, ed occorre che il rapporto costi/benefici sia favorevole.
Primo rischio, quanto più gli oggetti smart colmeranno i nostri limiti, tanto più si costruirà un mondo a prova di idiota, dove solo gli idioti si troveranno benissimo: una società di comportamenti standard, con un oggetto connesso pronto a correggere le deviazioni. La tecnologia deve favorire lo sviluppo del pensiero, non renderlo inutile.
Un esempio concreto: una banale lavatrice del 2007: il tecnico con palmare ha saputo quando, quanto e come la uso.
Siamo stati profilati, venendo a sapere in quanti siamo, quando usciamo, non usiamo sintetici.
Quando sarà connessa e dotata di intelligenza, potrà rendersi conto del mio stile da FB, e propormi una maglietta, sponsorizzata?
Una società fattura miliardi senza far pagare nulla grazie alla pubblicità. Ma essa esisteva anche prima; con l'IT il punto non è far apparire un banner, quanto capire gli interessi di chi legge - magari sarà il frigo ad informarci - anche su cosa NON proporre e su COME proporlo; un dato marginale come la velocità di centrifuga può essere un indizio.
E se la profilazione è errata? E' un pericolo per l'individuo e la democrazia.
Infine, si tenta di insegnare ai calcolatori come percepire lo stato d'animo (1). Utile per la sicurezza, ma se entro in banca arrabbiato scatta l'allarme antirapina?
Se per avere servizi devo essere seguito da un curiosone più o meno virtuale che analizza ogni mio gesto, comincio a rivalutare la scelta fatta a suo tempo dagli Amish.
Marco A. Calamari, Roberto Premoli -
Un cloud rispettoso della privacy? Cloud-in-the-Box
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Mettere i dati nel cloud vuol avere mille comodita' ma nessuna garanzia di disponibilita' permanente ed
ovviamente nemmeno di riservatezza.
Per risolvere questi due problemi basta farsi tutto in casa, per se, per gli amici o per le associazioni.
Verra' presentato un semplice percorso di autonomia, puo' essere realizzato anche con la nuova version"
on steroids" della Privacy Box Modello V.
Prof.Cristiano Cincotti -
L'annullamento della Direttiva Data Retention: quali effetti per l'ordinamento interno?
Link alla relazione in formato
prezi,
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La sentenza della Corte di Giustizia dell’8.4.2014, nei casi C‑293/12 and C‑594/12
(“Digital Rights of Ireland”) ha integralmente annullato la Direttiva 2006/24/CE
sulla Data Retention, sulla quale si basano alcune delle disposizioni del D.lgs
. 196 del 2003:
L'intervento si propone di esaminare sinteticamente gli effetti della decisione
sull'ordinamento interno, evidenziando i più rilevanti problemi pratico-interpretativi.
Avv. Riccardo Abeti -
l'IoT ed un nuovo livello di informazioni personali
Relazione in formato
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Con l’introduzione dei wearable device e della domotica, viene gestito e registrato un nuovo livello di
informazioni, in grado di fornire profili personali difficilmente anonimizzabili (se non mediante la loro
aggregazione) o disconoscibili e, per questo, dotati di un elevatissimo livello di invasività.
Prima si potevano dedurre informazioni importanti ma con un certo livello di approssimazione, oggi i dati
riguardano la nostra forma fisica, il nostro livello di stress, la nostra propensione a sprecare risorse naturali,
informazioni derivate da apparecchi ECG, da accelerometri, da sensori di ogni tipo, gli elettrodomestici che
possediamo, il nostro percorso in casa prima di andare a letto, l’abitudine di chiudere le porte delle singole
stanze, quali persone si trovano con noi durante il nostro percorso di running mattutino.
A fronte di ciò i device che vestiremo sono pensati per un utenza che non è in grado o, addirittura, non vuole
configurare alcunchè (‘plug and play’).
Il sistema normativo attuale o quello che si profila nel futuro prossimo è o sarà in grado di tutelare i nostri
diritti fondamentali?
Avv. Marco Ciurcina -
Things of the internet
Intervento non svolto.
L'intervento descrive le nuove "cose" dell'Internet: criptovalute, oggetti contrattuali, DAO, ecc.
Si analizzeranno, in particolare, i profili di privacy posti dalle emergenti tecnologie basate su cryptoledgers.
Avv. Fulvio Sarzana di Sant'Ippolito -
Dati e metadati raccolti dalle pubbliche amministrazioni per finalità di controllo e repressione reati
Il confine tra esigenze di giustizia e controllo pervasivo.
Video in formato
avi.
Avv. Francesco Paolo Micozzi
- Police! Freeze! Perché il mio frigo e la mia bilancia sono diventati una fonte di prova digitale.
Video in formato
avi.
In un'epoca nella quale anche l'oggetto più banale è diventato intelligente e interconnesso,
la quantità di informazioni ricavabile da tutto ciò che ci circonda diventa una preziosissima
fonte per le indagini digitali.
La scena criminis si estende dalle periferiche “tradizionali”, quali computer, smartphone e tablet,
alla galassia di dispositivi smart che ci circonda, raccogliendo dati che potrebbero essere
fondamentali per ricostruire la dinamica e la tempistica di fatti di reato.
La digital forensics è pronta per questa nuova sfida? Come acquisire correttamente i dati
- nel rispetto delle garanzie difensive, da tempo cristallizzate nel nostro codice di rito
– da periferiche profondamente differenti le une dalle altre, e in assenza di precisi standard?
Yvette Agostini -
I(diozia)oT(ecnologia)?
Relazione in formato
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video in formato
avi.
L’internet delle cose è già reale, ma molti non lo sanno.
Quali sono gli standard di sicurezza su cui si basano i dispositivi?
Che utilizzo viene fatto dei dati da essi elaborati? che livello di competenza
ha l’utente su questi argomenti?
A questi e altri interrogativi cercheremo di trovare risposta, lasciando spazio
per un approfondimento con il pubblico.
Claudio Guarnieri -
Sorveglianza, Spaghetti e Mandolino
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L'industria della sorveglianza non conosce recessione, nemmeno quella post-Snowden
(se di "post" si puo' parlare) e con moda, mozzarelle e vino, l'Italia si sta facendo un
nome come produttore "d'eccellenza" anche in questo business miliardario.
Quanto ne sappiamo? Non molto, e quel poco non e' per nulla incoraggiante.
E' ora di cominciare a scavare a fondo, prima che la sorveglianza diventi un mercato ed una pratica incontrollabile nel nostro paese e prima di dover rispondere di nuovo al resto del mondo su quale sia la nostra complicita' nell'infrazione di diritti umani.
Cominciamo da qui.
Avv. Carlo Blengino e Avv. Monica Senor -
Dalla legge del cavallo all’IoT Bill of Rights
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Se nel 1996 il giudice Easterbrook metteva in guardia dagli eccessi di regolamentazione
con riferimento alla cyberlaw portando ad esempio la cd. “legge del cavallo”,
oggi Limor Fried, fondatrice di Adafruit Industries, parla apertamente della
necessità di un Bill of Rights in relazione all’Internet of Things.
Oggetto preminente del dibattito, ovviamente, la data protection.
Dr.ssa Manuela Vacca -
IoT, giornalismo e privacy
Relazione in formato
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Miliardi di oggetti in rete in grado di comunicare senza l’interazione dell’uomo,
sensori che raccolgono dati allo scopo di monitorare e controllare,
un futuro di diffusione della wearable technology.
Come cambia il giornalismo nella gigantesca interconnessione perpetua,
dove gli oggetti dialogano tra loro e i nostri dispositivi e in un tempo
in cui noi tutti siamo informazione? Il citizen journalism è già il presente.
Che direzione prenderà il giornalismo e quali limiti si porrà nel contesto
in cui il concetto di condivisione ha soppiantato quello di possesso?
Ci sarà una sfera invalicabile della libertà di informazione o la privacy
diventerà un furto, come immaginato da Dave Eggers in The Circle?
Raoul Chiesa -
Democrazia e controllo massivo
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Tavola rotonda conclusiva - Internet of things: quale impatto per la società e le imprese?
Relazione in formato
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Prof. Elisabetta Loffredo Professore ordinario di Diritto Commerciale presso la Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari.
Ing. Sandra Ennas, funzionario Sardegna Ricerche, relazione (licenza CC-BY-NC-4.0)
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Avv. Giovanni Battista Gallus, Presidente Circolo Giuristi Telematici.
Modera la tavola rotonda: Dr.ssa Anna Masera, Capo dell'Ufficio Stampa della Camera dei Deputati.